il mistero del patè di olive taggiasche

Il Patè di Olive Taggiasche è una cosa speciale.  Molto speciale.
Per me è una delle salse più buone di Ca' Messighi. Nostro figlio la porta a scuola, i bambini la mangiano con il pane ed ha un grande successo.
Ma quest'anno non ce n'è più. Come è possibile? 
Per spiegarlo bisogna iniziare dall'inizio, ovviamente.
C'era una volta una bella oliva taggiasca attaccata al contorto albero di ulivo che sonnecchiava in una vecchia fascia della Liguria.
Si prendeva tutto il sole, tutto il vento e la poca acqua che c'era. 
Maturava lentamente, guardando il mare. Un giorno qualcuno arrivò con un bastone elettrico e le fece fare un balletto davvero divertente.
Finì insieme alle sorelle in una rete colorata e poi, selezionata con le più grandi e le più belle, venne messa nell'acqua salata con erbe deliziose, quelle che vedeva nel prato sottostante: timo, alloro e rosmarino.
Lì rimase a riposare per mesi e mesi, finché non venne delicatamente denocciolata da uno speciale macchinario e frullata insieme ad un profumato olio extravergine di oliva.
Il patè realizzato a Ca' Messighi fu venduto velocemente e delle preziose olive non ne rimase neanche una.
Fu così che per un lungo periodo, finché le nuove olive non saranno pronte, la deliziosa crema color oliva non potrà comparire sulle tavole degli aperitivi. 
Così il mistero è svelato, ma non preoccupiamoci, prima o poi la nostra crema ligure tornerà più buona che mai!

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